Un rinfrescante Grapefruit Sling guarnito con una succulenta magnolia. Agitato, non mescolato.

“MONO NO AWARE” è un termine chiave nella cultura giapponese e vagamente tradotto indica qualcosa come l’apprezzamento di cose o oggetti dovuto alla realizzazione della loro mancanza di eternità. Sono entrato in contatto per la prima volta con questo termine leggendo l’autobiografia di Sally Mann. Il termine ha subito risuonato in me, dal momento che ricordo di aver provato quella sensazione di felice e triste al tempo stesso quando, da una parte, hai la realizzazione che tutte le cose esistono temporaneamente e allo stesso modo, dall’altra, l’urgenza di doverne fare esperienza prima che svaniscano. Si tratta del ciclo continuo di attaccamento e lasciar andare. Su un livello filosofico non mi sono mai sentito particolarmente connesso alle espressioni “Memento Mori” o “Vanitas”. La denuncia del modo materiale, per me, non equivale a illuminazione o libertà, ma piuttosto paura che associo a intorpidimento, indifferenza e apatia. Perciò, mi sentii come sulla luna quando scoprì il concetto di Mono No Aware, finalmente così naturale per me. Sì, la perdita comporta la tristezza, ma non diciamo forse “meglio aver amato e perduto che non aver mai amato affatto?”, beh, et voila! E sul livello dei profumi, non è forse l’esperienza del profumarsi inerente al concetto? il momento in cui spruzzi il profumo, questo inizia a sparire, e questa è parte della bellezza di un profumo. Questa fragranza è un’ode a questo sentimento e alla cultura che ci ha regalato questo termine.